Il progetto S.O.S: prime considerazioni
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Queste le parole di Francesco, uno dei tanti ragazzi che abbiamo incontrato grazie al progetto S.O.S., Sport Opportunità e Società, che punta a promuovere il diritto per bambini/e e adolescenti di fare sport superando barriere sociali, economiche e strutturali.In questi primi mesi l’equipe di Ed-Work e Spazio CO-STANZA è scesa (letteralmente) in campo: campi da rugby, calcio e sale di danza sono stati i luoghi in cui abbiamo coinvolto più di 600 persone tra minori, allenatori/ici e famiglie, grazie alla collaborazione con tre società sportive del territorio: Lebowski, The Dreamers Academy, Rugby Scandicci.
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Obiettivo di questa prima fase di empowerment era quello di affrontare i motivi per cui molti/e giovani si allontanano dallo sport e come le dinamiche di gruppo tra pari, il rapporto con adulti di riferimento e genitori, e il contesto culturale, sociale ed economico possano aggravare questo fenomeno. Abbiamo incontrato giovani appassionati/e, allenatori e allenatrici consapevoli del proprio ruolo e pieni di buona volontà, genitori pronti a mettersi in discussione per il benessere dei/lle propri/e figli/e. Ma anche tante difficoltà. Un contesto culturale che ancora impedisce una scelta libera e consapevole dei/lle ragazzi/e rispetto allo sport che amano di più fare e spesso focalizzato su un agonismo esasperante e poco corrispondente al sentire dei/lle giovani. E ancora un estremo bisogno di accompagnamento e supporto da parte di allenatori e allenatrici che da soli non riescono a far fronte a tutte le problematiche che possono emergere da gruppi di adolescenti. E poi strutture e spazi che diventano luoghi di crescita ma che presentano enormi carenze strutturali.
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IMPATTO DEL PROGETTO
La consapevolezza che lo sport sia un diritto per ciascun/a minore non era assolutamente diffusa prima del nostro intervento. Così come che ci fossero tante normative, a livello internazionale, europeo, nazionale e regionale, che garantiscono questo diritto e che quindi si impegnano a rimuovere i tanti ostacoli che ancora esistono. Al termine delle attività formative, bambini, ragazzi/e, allenatori e allenatrici hanno riportato di aver iniziato a guardare con un altro sguardo questo tema, ponendo molta più attenzione alle dinamiche, alle parole e ai messaggi trasmessi in campo e nei luoghi informali come gli spogliatoi. Allenare lo sguardo è il primo passo per cambiare abitudini, superare luoghi comuni, stereotipi e preconcetti. E quindi per rendere lo sport davvero inclusivo..
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C’è ancora molto in arrivo nei prossimi mesi con il progetto S.O.S.! Seguiteci sui nostri social per rimanere aggiornati sulle ultime novità.
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Il progetto The CARE – Civil Actors for Rights and Empowerment, cofinanziato dall’Unione Europea e promosso da Fondazione Realizza il Cambiamento e ActionAid International Italia E.T.S. mira a promuovere, proteggere e far rispettare i Diritti e i Valori dell’Unione Europea con un approccio fondato sulla partecipazione dei/delle portatori/trici di diritti e sull’empowerment degli/delle stessi/e nel rivendicare i propri diritti. Il progetto The CARE coinvolge 70 realtà attive in tutta Italia, creando così una rete del cambiamento in grado di ascoltare e rispondere ai bisogni specifici e concreti di ogni territorio e comunità. Scopri di più sul progetto > thecare.actionaid.it
Per maggiori informazioni sull’intero progetto The CARE – Ufficio Stampa ActionAid: ufficiostampaactionaid@actionaid.org
Il contenuto di questa comunicazione rappresenta l’opinione degli autori che ne sono esclusivamente responsabili. Né L’Unione europea né l’EACEA possono ritenersi responsabili per le informazioni che contiene né per l’uso che ne venga fatto. Analogamente non possono ritenersi responsabili ActionAid International Italia E.T.S. e Fondazione Realizza il Cambiamento.
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