Da Neet a Meet

Da Neet a Meet

Chi sono i Neet (Not in Education, Employment or Training)? Giovani che non studiano, non lavorano e che in questo momento non stanno cercando opportunità occupazionali o formative. Giovani sfiduciati, dunque, che per vari motivi hanno gettato la spugna o si trovano in una situazione di stallo. 

Può sembrare una situazione particolare o di nicchia, ma in Italia rappresentano il 25,1% dei giovani tra i 15 e i 34 anni. Uno su quattro

Ma perché un giovane diventa Neet? Non esiste una risposta univoca a questa domanda. Come tutte le etichette, anche quella di Neet raccoglie al suo interno identità, percorsi, storie e biografie diverse l’una dall’altra e difficili da accomunare sotto un un’unica traiettoria. 

Qualcosa che accomuna queste storie però esiste: la difficoltà di relazionarsi con un mondo sempre più complesso e in continuo cambiamento.

Le traiettorie di vita lineari (tempo per lo studio, tempo per il lavoro, tempo per il riposo) che hanno contraddistinto le passate generazioni, non torneranno più. Costruire il proprio futuro significa oggi – nel tempo della precarietà – orientarsi nella complessità, definire la propria traiettoria aprendo a continui aggiustamenti e cambiamenti, sviluppando le proprie capacità adattive e prendendo atto che imparare è un processo continuo, non confinato a un’unica fase della vita.

Orientarsi in questa complessità non è facile, come possiamo dunque, supportare ragazzi e ragazze nel loro percorso di crescita? Quali percorsi possiamo mettere in campo con loro per stimolare l’agentività e lavorare sulle capacità progettuali?

Con il progetto NMeet abbiamo pensato di farlo in diversi modi, sia con percorsi di orientamento specifici che creando dei momenti di confronto informale in gruppo. Appuntamenti che abbiamo definito “attivazionali”. 
L’obiettivo di questi momenti è: 

  • Uscire dall’isolamento che spesso si prova quando si parla di lavoro e soprattutto di ricerca di lavoro. Attraverso il confronto in gruppo, in momenti informali e di scambio, riflettiamo insieme sul tema dei giovani e del lavoro oggi, cercando di individuare stereotipi introiettati, aspettative della società, ostacoli reali e opportunità, cercando di superare lo stigma che spesso accompagna la condizione di neet.
  • Attivarsi per sperimentare. Spesso con i giovani parliamo di skills, talenti, abilità, solo dal punto di vista teorico. Difficilmente diamo loro l’opportunità di mettersi in gioco e sperimentare davvero le abilità che possiedono, le passioni che muovono il loro entusiasmo, i talenti che possono renderli unici nel mercato del lavoro. Da questo punto di vista, il service learning può essere un approccio vincente e rappresentare una grande ricchezza: attraverso esperienze di volontariato, ci si mette in gioco, sperimentando, aiutando gli altri e riallacciando quel legame con la comunità, spesso affievolito. 
  • Attivarsi per conoscere. Gli stereotipi non riguardano soltanto l’idea che si ha dei giovani che non lavorano. Anche delle diverse professioni si ha spesso un’immagine stereotipata e monolitica. Si conoscono solo i lavori a noi “vicini”, fatti da genitori, parenti o amici. Anche quando ci interessa un ambito o un’occupazione, difficilmente abbiamo l’opportunità di vederla da vicino e capirne le caratteristiche. Per questo creiamo delle occasioni di confronto e sperimentazione diretta con il mondo del lavoro e le diverse professioni. 
  • Raccontarsi e non essere raccontati. Troppo spesso indagini, statistiche e numeri non tengono in considerazione la voce e il punto di vista dei diretti interessati. Per questo daremo loro la parola, creando spazio pubblico di discussione, confronto, racconto e rivendicazione.

 

Con gli stessi partecipanti valuteremo poi l’efficacia dell’approccio, puntando su relazione, fiducia e socialità per contrastare l’esclusione. 
Sofia Sabatino, Formatrice e presidente Ed-Work

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NMeet è un percorso gratuito di formazione per tutti quei giovani che hanno difficoltà a pensare al proprio futuro, a desiderare, a progettare e investire nella propria crescita.

Per partecipare ai percorsi di formazione è necessario:

  • avere un’età compresa tra i 21 e i 34 anni compiuti
  • avere la residenza a Firenze e provincia
  • non essere inserit* in un percorso di studio superiore o universitario
  • non avere un’occupazione lavorativa

Per candidarsi manda una e-mail a info@spaziocostanza.it

 

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Un progetto realizzato da Associazione Co-Cò – Spazio CO-STANZA, Ed-work, Pluriversum. Con il partenariato di Comune di Firenze e Adecco.

Il progetto è stato realizzato con il contributo di Fondazione CR Firenze

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